CRU è un polistrumentista veronese. Tra una camera in mezzo al bosco, uno scantinato milanese e uno studio disperso nella Pianura Padana ha registrato il suo primo disco. Brevi flussi di coscienza anti pop con attititudine lo fi e un’assoluta riverenza e passione per la canzone italiana d’altri tempi.
Dopo “Ciao Amica!” uscito lo scorso 25 marzo, “Ciò che inferno non è” è il suo secondo singolo.
Una canzone idiosincratica a questo piccolo inferno che stiamo vivendo cercando di ricordare ciò che inferno è e non lo è stato mai.
CRU la presenta con una filastrocca, tipica della sua estetica musicale a metà tra flusso di coscienza onirico e divertissement fanciullesco:
Una canzone per il tempo che fugge,
Per ricordarci i momenti passati,
Che inferno non sono e non sono mai stati.
Una canzone per le persone sagge,
Che con i loro passi sono più lente di me,
Ma che hanno capito davvero ogni cosi di sè.
Una canzone per chi si strugge,
per osservare i fatti che ci appartengono e ci definiscono,
sia quelli che ci fanno schiudere sia quelli che ci appassiscono.
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CREDITS
Prodotto, suonato e mixato da CRU.
Mastering a cura di Valerio Ebert presso Le Pianole Studio.
Video e artwork realizzati da Celine Roberti.